sabato, aprile 06, 2013

AdolescentiI: magari avessero cattivi pensieri..


DIALETTICANDO






Adolescenti: avessero almeno cattivi pensieri...

di Padre Ceroni




Insegno da oltre mezzo secolo e ho conosciuto da vicino migliaia di ragazzi. Cosa posso dire?
Poco: purtroppo non esistono ricette infallibili. Molto: dobbiamo imparare ad ascoltarci. 
E questo è vero oggi più che mai, perchè il nostro mondo, variegato e in rapidissima evoluzione, ci impone di abbandonare i nostri schemi interpretativi.
Indubbiamente gli adolescenti del 2013 vivono un disagio che spesso li rende quasi “invisibili e assenti nei processi storici e culturali della società” (vedi intervento del Papa alla plenaria del Pontificio Consiglio della Cultura) e che sfociano non di rado in fenomeni di dipendenza da droghe, devianza, violenza. Perchè? E' impossibile dare una risposta valida per tutti, ma è doveroso porsi la domanda.

Genitori assenti

I genitori spesso sono assenti, hanno poco tempo da dedicare ai figli e tante preoccupazioni “apparentemente” più urgenti. I ragazzi, così, finiscono per assorbire più del 75% delle loro informazioni dall'esterno (scuola, internet, tv ecc); solo una generazione fa, invece, oltre il 90% dei messaggi era passato dalla famiglia stessa.
E', inevitabile, dunque, che la figura paterna perda di vista quelli che dovrebbero essere i suoi 3 aspetti principali:
  • il “mimetismo”, per il quale ogni giovane animale tende ad imitare l'adulto dello stesso sesso;
  • “il consiglio autoritativo”, ovvero la fase impositiva
  • “la fase coeducativa”, quella nella quale si ascolta, si cerca di capire e di responsabilizzare il ragazzo sapendo che lui può a sua volta cambiare l'orientamento educativo

Genitori insicuri

Recentemente abbiamo sequestrato un cellulare ad un ragazzo durante le ore di scuola e lo abbiamo consegnato ai genitori. Come hanno reagito? Hanno minacciato di denunciarci!
Allo stesso modo sui giornali di qualche giorno fa si leggeva di mamme che difendevano i propri figli facendo a botte con i “butta-fuori” di una discoteca.
Troppo spesso i genitori sono insicuri, coprono i figli, perchè coprendo loro, coprono anche se stessi. A questi genitori vorrei dire: non esistono tecniche vincenti per diventare genitori, ma non per questo dovete temere i fallimenti educativi. Anche il migliore educatore può avere dei dubbi e chiedersi: “meglio una pedata o una carezza”? Nessuno potrà rispondere al posto di quella mamma e di quel papà che si chiede “Meglio una pedata o una carezza?”, ma... restate in ascolto dei vostri figli e seguite il vostro cuore. Non abbiate paura, siate genitori che sbagliano, ma siate genitori!

Manca l'attenzione per l'altro

Spesso mi capita di essere in metro, in piedi, davanti a ragazzi perfettamente a loro agio, più o meno stravaccati davanti a me, che ho 90 anni.
Perchè? Perchè non mi vedono! Nessuno ha insegnato loro a prestare attenzione a chi gli sta accanto. Gli basta una strizzatina d'occhi e loro si alzano; ma, se nessuno gli dà l'imbeccata, se sono soli...non mi vedono!


Dov'è il Desiderio?

“Essere adolescenti è sentire la nostalgia di qualcosa che non è ancora avvenuto”. Invece i nostri adolescenti sono già vecchi. Avessero almeno “desideri cattivi”...E invece...
I ragazzi di oggi hanno il primo cellulare a 10 anni, pc e televisione in camera; arrivati a 14 anni hanno già visto tutti i film vietati ai 18; e arrivano al matrimonio dicendo di “aver già conosciuto l'amore fisico”. Sono precoci e immaturi insieme: crescono senza sapere cosa significhi lo sforzo di cercare il piacere dell'altro e senza sapere cosa significhi “disubbidire”; mancano di fantasia e di creatività, perchè hanno tutto a portata di mano, tutto già pronto, tutto stabilito per loro. Epicuro stesso, invece, suggeriva di rimandare il piacere immediato per un piacere mediato. Indipendentemente da ogni credo è così; e dobbiamo insegnarlo ai nostri ragazzi: non esiste Valore, se non costa; non esiste Verità, se non costa; non esiste Amore, se non costa.

Manca il senso dell'umorismo

Quando ero ragazzo sono stato sospeso perchè mi annoiavo e pretendevo di andarmene dalla classe. La maestra mi ha sgridato, ma mi ha anche preso in giro (e io non l'ho mai dimenticato), facendomi capire quanto fosse ridicolo il mio atteggiamento. La maestra aveva capito che l'umorismo può essere efficace tanto quanto la severità. Invece i ragazzi di oggi, nonostante le attenzioni di cui sono circondati, hanno perso il senso dell'umorismo; non sanno ridere di loro stessi. E ai loro genitori, che non dormono la notte per il cattivo comportamento dei propri figli, vorrei dire: “Ehi...prima di disperarti...ricordati che sei stato un mio allievo e... eri peggio di tuo figlio!!!!”


Manca la speranza

Cari ragazzi, cari genitori, per crescere abbiamo bisogno di utopie. Quando la sera prego e dico: “Signore, ti amo sopra ogni cosa”, poco dopo aggiungo: “Signore, fa finta di crederci!”
E sono sicuro che Lui fingerà di credermi.
Concludo quindi ricordando che dobbiamo essere critici, ma dobbiamo anche stare attenti a non cercare mai nell'altro una conferma ai nostri schemi interpretativi e accettare il rischio di “educare alla libertà”. In sintesi:

Vedere Tutto. Chiudere gli occhi su Molto. Correggere Poco”



5 commenti:

  1. Bello riuscire a guardare il mondo, raggiunti i 90 anni, con questa freschezza...qual è la ricetta?

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  2. Condivido in pieno.
    E' difficile, ma fondamentale, non essere complici dei figli; amarli, ma esserne genitori ed educatori.
    I principi, in quanto tali, vanno inculcati, con grazia, sagacia, amore,
    Far vedere a mio figlio ciò che lo circonda, dargli gli strumenti per capire, e per accettare o respingere, è il mio compito quotidiano.
    Non ricchezze (anche quelle sono utili, ma non bastano), ma strumenti interiorizzati

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  3. Per chi conosce Padre Ceroni sa che dietro queste parole vi è una meditazione profondissima ed un'attenzione al prossimo molto acuta. Cosa dire? Siamo spinti a non essere invisibili, ad essere presenti con i figli ad accettare che non sono geni o infallibili perchè nostri figli, ma dobbiamo cercare di farlo con tatto altrimenti sarebbero gli unici "diversi" dalla massa di persone che spesso sembra si lascino vivere. paolonumber1

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  4. E che male ci sarebbe ad uscire dalla massa?

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  5. Mi permetto di contraddire la conclusione di Padre Ceroni. Quella in cui dice: "correggere poco". Secondo me bisognerebbe correggere TUTTO quello che no va, cioè moltissimo. Vedere gli errori e accettarli è bello, ma è troppo facile. Credo che i genitori e gli insegnanti e i sacerdoti non dovrebbero mai stancarsi di criticare e di spronare a diventare ogni giorno migliori. Mai accontentarsi.
    Maria M.

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