giovedì, maggio 09, 2013

Riforma pensioni: inconcepibile


DIALETTICANDO






Riforma delle pensioni: inconcepibile

di Raffaella Maffi

export manager Luciano Soprani




Che dire sulla riforma delle pensioni elaborata e approvata dal Governo Monti ??? 

Non si è trattato di una riforma bensì di una vera e propria rivoluzione in campo pensionistico, giusta e giustificata x alcuni aspetti (pochi) e ingiusta e assurda x altri.
Siamo passati dalle baby pensioni alle pensioni in età super avanzata e questo attraverso le varie riforme degli ultimi anni, non solo con l’ultima. Dalle maxi pensioni , pari all’80% dell’ultimo stipendio, alle mini pensioni che arriveranno al 30-40 % dello stipendio.Fino a pochi anni fa nel privato si andava in pensione a cinquantacinque anni, nel pubblico addirittura prima dei cinquanta anni con alcuni casi (vedi gli insegnanti della scuola materna o i funzionari pubblici) dopo solo quindici anni di servizio!!!

Siamo tutti d’accordo che questo sistema doveva essere rivisto, ma siamo andati da un estremo all’altro.Non è ammissibile il fatto di mandarci in pensione a settanta anni – tra un po’ questo sarà il limite di età - o ancora più tardi, quando le aspettative di vita si allungheranno ulteriormente …Dalle stelle alle stalle: finiremo x andare dall’ufficio o dalla catena di montaggio direttamente al Pio Albergo Trivulzio.Questo non solo si rifletterà negativamente sull’occupazione giovanile, ma anche sull’occupazione degli ultra 50 / sessantenni che, obbligati a lavorare da qui all’eternità, se licenziati in età avanzata , non saranno in grado di trovare un altro lavoro e dovranno attendere la pensione x anni prima di vedere un quattrino.

E’ comprensibile invece il passaggio dal sistema retributivo al contributivo, che già comporta un notevole risparmio x lo Stato.Trovo inconcepibile il fatto di abolire quasi completamente l’anzianità, chi ha lavorato tanti anni e ha pagato fior di contributi allo stato, deve x forza attendere la vecchiaia. 

Proposta:

Perché non ridurre invece gli enormi costi della politica, le mega pensioni, i super stipendi di manager pubblici, le strutture elefantiache delle amministrazioni pubbliche  e gli stipendi principeschi di assessori e alti funzionari??
Tutto ciò non avrebbe forse evitato la riforma delle pensioni, che andava fatta, ma la scure sarebbe stata sicuramente meno pesante per i soliti noti – i dipendenti e, più in generale, la classe media – che pagano sempre per tutti.


3 commenti:

  1. Nella realtà italiana, è assurdo fare lavorare la gente fino a 65 anni in un periodo in cui oltretutto il lavoro è scarso. Intanto il tasso di disoccupazione giovanile è altissimo. Vero che dobbiamo uniformarci al resto dell'Europa ma solo per le pensioni dei dipendenti? Gli stipendi dei politici e le loro mega pensioni però non si toccano e nel resto dell'Europa sono molto più basse. Marco R.

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  2. Perche mai è assurdo andare in pensione a 70 anni? Se si è in buone condizioni fisiche, il lavoro riempie la giornata e fa sentire vivi; ho 72 anni e maledico il giorno in cui sono andato in pensione.
    Mi sento di peso e ogni anno invecchio di 10 anni..UN CONSIGLIO A chi lotta per andare in pensione quando ancora è in condizioni di lavorare: stai lottando per qualcosa di cui ti pentirai amaramente!

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  3. Abolire le pensioni. O meglio renderle tassativamente su base contributiva con una soglia minima di versamento obbligatoria e il resto "discrezionale". La pensione sarà equiparata a quanto versto secondo i calcoli attuariali; si prevederà una pensione "sociale" minima x tutti i cittadini di nazionalità italiana sotto tale soglia.
    I fondi NON DOVRANNO gravare su INPS (pur se erogati dall'Ente) ma dovranno pervenire da un fondo di solidarietà alimentato da versamenti obbligatori x redditi di un certo importo (es. oltre 100.000 Euro/anno) e dal recupero di elusione ed evasione fiscale

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